Poesia italiana

Addio a Zanzotto, poeta lirico e civile

All’età di 90 anni si è spento oggi a Conegliano Andrea Zanzotto. Nato a Pieve di Soligo (Treviso) nel 1921 è poeta tra i più significativi del secondo Novecento italiano. Tra le sue raccolte: Dietro il paesaggio (1951), Vocativo (1957), IX Ecloghe (1962), La beltà (1968), Gli sguardi i fatti e senhal (1969), Pasque (1973), Filò (1976), Il Galateo in bosco (1978), Fosfeni (1983), Idioma (1986). Antologia generale: Poesie 1938-1986 (1986). Ha svolto anche attività di critico letterario. Sue opere sono state tradotte in varie lingue.

Rivolgersi agli ossari. Non occorre biglietto. / Rivolgersi ai cippi. Con il più disperato rispetto. / Rivolgersi alle osterie. Dove elementi paradisiaci aspettano. / Rivolgersi alle case. Dove l’infinitudine del desìo / (vedila ad ogni chiusa finestra) sta in affitto. (da Il Galateo in bosco, Milano, Mondadori, 1996, p. 27)

 

Lo ripeteva lui stesso, spiegando come governava i propri umori altalenanti con l’ aria di chi indicava quasi un programma esistenziale: Per andare avanti bisogna procedere con un piede nell’ infanzia, quando tutto sembra grande e importante, e un piede nella vecchiaia estrema, quando tutto sembra niente. (da Articolo di Breda Marzio, Corriere della Sera, 19 ottobre 2011, pag. 45)